Il Frattini per l'inclusività: la mostra dei nostri alunni "Generazioni. Difference creates Beauty" 

La mostra temporanea Generazioni. "Difference creates beauty" e l’evento che l’accompagna sono nati dalla collaborazione tra il Gruppo Scuole di Arcigay Varese e il Liceo Artistico A.Frattini.

All’interno delle azioni di prevenzione al disagio, sensibilizzazione e promozione del benessere psicosociale, il Liceo A.Frattini ha integrato il Progetto BeYou, tenuto dal Gruppo Scuole di Arcigay Varese, attraverso il quale gl* student* sono stati sensibilizzat* e informat* sugli orientamenti sessuali e l’identità di genere.

Gli incontri che si sono tenuti a scuola hanno permesso, inoltre, agl* student* di conoscere
i servizi di supporto che Arcigay Varese offre agl* adolescent* che si trovano a vivere situazioni
di difficoltà, servizi quali il Centro Arcobaleno che supporta le vittime di discriminazioni omo-bi-
trans-fobiche e tutte le persone che necessitano di un supporto e di un ascolto rispetto
all’orientamento sessuale e/o all’identità di genere e i gruppi AMA per persone giovani.

Come raccontato dal prof. Pacelli:

“Quello che con questo lavoro abbiamo voluto mettere in luce si è svelato progressivamente, quasi autonomamente, nel processo creativo del modellaggio. Realizzare un volto ha di per sè un forte valore, si va a creare qualcosa di più di una copia, quello che si vuole fare è rendere visibile l’influenza della vitalità umana sulla materia scultorea. Partendo dall’analisi di persone che ci accompagnano tutti i giorni, i cui lineamenti ci erano già famigliari, si è cercato di andare oltre i difetti, le diversità, le irregolarità umane per osservare pienamente la componente anatomica, che ci rende così uniformi ed umani nelle divergenze. È attraverso un’attenta osservazione, che si è arrivati a decodificare i volti attraverso la geometria, schematizzandoli prima come forme semplici, poi con figure sempre più dettagliate, più composite. È quando le strutture complesse vengono del tutto private del loro significato iniziale e poi ricomposte che la visione di un volto cambia radicalmente. Si ritrova una sorta di umanità nella materia scultorea che fino a qualche momento prima era solo informe terra. Scolpendo un volto si vede al di là di quello che ci appariva, guardandolo con occhi sterili. L’aspetto esteriore rappresenta allo stesso tempo così poco e così tanto di una persona.”